“Perché dovremmo scrivere su questo tema così doloroso? La gente non avrà più voglia di sentirne parlare. Eppure testimoniare è fondamentale: bisogna ricordare affinché una situazione del genere non si ripeta mai più”. Nasce da qui, da una consapevolezza che è quasi un imperativo morale, l’idea di trascrivere le storie di chi, in questi mesi, era in prima linea durante l’emergenza.
Valentina Cottini, 25 anni, le ha raccolte in un libro, appena pubblicato, per lasciare una memoria e insieme un monito. A partire dal titolo. “Siamo tutti coinvolti” (172 pagine, Ventura Edizioni) raccoglie trenta voci di persone “che di fronte al disastro non si sono tirate indietro, ma che, al contrario, hanno avanzato con decisione”. Sono infermieri, medici, oss, volontari, assistenti sociali, vigili del fuoco: storie di resistenza dai reparti Covid-19.
Cottini ha iniziato a raccogliere le prime testimonianze a metà marzo nei giorni in cui l’Italia precipitava nel periodo più buio dell’emergenza sanitaria con la carenza di terapie intensive e la quarantena forzata in tutto il Paese. Rimasta bloccata ad Ancona, la sua città natale dove si era appena trasferita da Milano, non si è persa d’animo e ha deciso di mettere a frutto il tempo sospeso in cui l’aveva costretta il lockdown.
“L’idea del libro è nata dal senso di impotenza che ho provato durante la quarantena. Penso che in tanti, di fronte al dramma, ci siamo chiesti cosa potessimo fare per essere utili e da civili potevamo fare poco. Un giorno, chiacchierando con un’amica infermiera che mi raccontava che avevano appena trasformato il suo reparto di Cardiologia in Covid, ho pensato di provare a raccogliere le testimonianze di chi stava vivendo sulla propria pelle questa emergenza”. Gli operatori sanitari e i volontari, i veri protagonisti e talvolta gli autori delle storie contenute nel libro. Perché fin da subito, Cottini aveva chiaro il suo ruolo: “Non mi considero un’autrice, ma una curatrice. Sono loro le parole che raccontano l’emergenza Covid-19”. Anche in questo sta l’originalità del libro. “In alcuni casi i protagonisti delle storie hanno scritto di loro pugno, altre volte ci siamo sentiti al telefono e ho scritto io per loro. Altre volte ancora le abbiamo composte insieme”.
Ne emerge uno racconto corale, pieno di vita e di emozioni. Il racconto “di una nuova umanità”. C’è il coraggio, la tenacia, la determinazione di medici e infermieri alle prese con un virus sconosciuto, ma anche la sconfitta, la paura. “E le sofferenze, per le quali non esiste ancora un linguaggio”. Così, a volte, sono le illustrazioni – realizzate da dieci artisti italiani che hanno deciso di partecipare al progetto – ad accompagnare queste storie.
“L’impresa all’inizio sembrava assurda. Mi sono messa a cercare operatori sanitari, volontari, vigili del fuoco, assistenti sociali, tutte le persone che stavano facendo qualcosa per me e per tutti noi. Li ho trovati attraverso amici, conoscenti e poi sui social. Ho detto loro: raccontatemi qualcosa, le vostre giornate, le vostre emozioni, i vostri incontri. Facciamo parlare l’Italia più bella, quella che sta combattendo. Qualcuno non se l’è sentita, qualcuno mi ha chiesto tempo, qualcuno ha detto sì. Ma non bastava. Continuavo a sentirmi rispondere: ‘Non ce la faccio. Quando torno a casa non ho voglia di ripensare al reparto'”.
Ma Cottini è tenace e “a forza di cercare e cercare, le testimonianze sono arrivate da tutta Italia: è stato incredibile”. Perché, nonostante la stanchezza, c’era, e c’è ancora, tanta voglia di raccontare. “Ricordo la mail di una giovane infermiera che mi ha fatto piangere. Lavorava in uno dei focolai e ha una bambina piccola. Fin da subito è stata entusiasta all’idea di partecipare al libro, ma non riusciva a trovare il tempo per scrivermi. Poi una notte mi arriva una mail: “Ciao Vale, mi sa che con tutte queste storie che ti facciamo leggere non starai dormendo neanche tu. Ho approfittato di un momento di calma del mio turno notturno per scriverti la mia testimonianza, finalmente ce l’ho fatta’. Mi sono commossa. Ho pensato a lei, giovanissima, con una bimba a casa che non poteva neanche abbracciare, che si è ritagliata del tempo per raccontarmi la sua esperienza durante un turno di notte. Per me è stato un gesto di grande umanità”.
“Siamo tutti coinvolti” è un libro che non regala solo emozioni, ma offre diversi spunti di riflessione. “C’è Letizia, che ha fatto la barba a un paziente. Antonietta, che ha scoperto di avere un naso. C’è Francesco, che si è improvvisato genitore e Valentina, che piange in macchina. C’è Denise che si è ammalata per fare il suo lavoro. C’è Francesco, che ha visto morire un ragazzo della sua età. C’è la nonna di Riccardo che dice ‘no, questo virus non c’entra niente con la guerra’. E, infine, c’è Elisa che ha capito che quello che le manca di più, sono le cose stupide”.
Medici e infermieri, in questi mesi, sono diventati i nuovi supereroi: così li hanno dipinti i media. A loro oggi Cottini dedica questo libro, “con la speranza che l’Italia non dimentichi mai quanto hanno fatto per noi”. Ma anche con la consapevolezza, sempre viva nella narrazione, che gli operatori sanitari hanno fatto solo il loro lavoro. “Sono umani, non i supereroi che ci hanno descritto. Eppure si trovano costretti ad agire come tali”. Da qui, è nata anche la copertina – “una provocazione” – realizzata dall’illustratore Federico Palmieri, che ritrae un operatore sanitario con la tuta in tyvec e la “S” di Superman nascosta però dai guanti.
Tra le trenta storie raccolte nel libro, cinque vengono da Milano. “Un infermiere racconta di avere visto un ragazzo, suo coetaneo, morirgli tra le mani. Continua a fare il massaggio cardiaco perché non vuole perderlo, finché i colleghi lo fermano e gli dicono di fermarsi perché non c’era più niente da fare. E poi c’è questa immagine di lui che esce dall’ospedale e rimane incantato dalla primavera che fiorisce sugli alberi. Si crea così una contrapposizione tra due cose su cui non abbiamo nessun potere: da una parte un fatto brutto, la morte, dall’altra un’esperienza bella, la primavera”.
Ed è alla rinascita che guarda Cottini. Perché “Siamo tutti coinvolti” non è solo uno slogan o una questione di numeri, contagi e ospedali. “Siamo tutti dentro a questo dramma, tutti insieme. E solo facendoci forza a vicenda, ne usciremo”.
Il libro è disponibile in formato cartaceo in libreria e su Amazon (14 euro). Per scelta dell’autrice e della casa editrice, i proventi andranno tutti in beneficenza alla Protezione Civile, che in questi mesi è stata impegnata nel coordinamento degli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza del coronavirus sul territorio nazionale.