Muffin sbatte le sue vistose ciglia colore acquamarina e sorride dietro la scintillante barba lilla. Il suo passatempo preferito è leggere storie insieme allo chef Polpetta.
Muffin è una drag queen. All’anagrafe Daniele Pennati, 34 anni, di professione attore. Insieme all’associazione GayMinOut di Cinisello Balsamo organizza incontri di lettura per bambini. A leggere le storie ai più piccoli è proprio il suo personaggio, Muffin. Ma chi è?
Muffin, racconta Daniele, “è il personaggio di una zia un po’ matta e un po’ magica che accompagna bambini e adulti in luoghi in cui il giudizio rimane fuori dalla porta. Dove non esistono sogni ‘da maschi’ o ‘da femmina’. E dove tutte le diversità sono celebrate e accolte”.
L’idea viene dagli Stati Uniti, dove da qualche anno spopolano le letture per l’infanzia dal titolo “Drag Queen Story Hour”. Il progetto è nato alla San Francisco Public Library e ha avuto molto successo, tanto da conquistare anche New York e Los Angeles. L’obiettivo è aiutare i bambini a crescere senza pregiudizi. Le drag queen si dedicano alla lettura di fiabe e racconti per bambini: portano colore, musica e balli all’interno delle biblioteche. E spiegano i diversi modi di essere che ci sono nel mondo, in modo divertente.
Da San Francisco a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano. Il “Drag Queen Story Time”, spiegano i volontari di GayMinOut, “è un momento divertente e importante per celebrare la diversità e prevenire il bullismo. Offre ai bambini modelli positivi, forti e divertenti e uno spazio sicuro in cui le persone possono essere libere di immaginarsi e vestirsi nel modo che più le rappresenta”.
Gli incontri erano previsti per l’inizio di quest’anno, ma a causa del coronavirus sono stati annullati. I volontari però non si sono persi d’animo e hanno realizzato delle video letture casalinghe destinate ai bambini e alle loro famiglie.
Le letture sono destinate ai bambini in età prescolare, a partire dai tre anni. Ma, spiegano i volontari, “alle letture sono invitati tutti, anche gli adulti, che a volte sono le prime vittime degli stereotipi di genere e costituiscono il punto di riferimento per i piccoli, che da loro imparano il potere
dell’immaginazione, della rappresentazione di sé e del rispetto verso tutte le persone”.
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