Nel quartiere-museo di Milano, l’Ortica, si festeggia il 2 giugno con un nuovo murale, dedicato alla nascita della Repubblica.
In primo piano, il volto giovane e sorridente di Anna Iberti. Un sorriso che illumina tutta la strada da cui si può osservare, in via Cima, lungo la ferrovia. La donna milanese simbolo dell’Italia democratica, che si rallegra per la vittoria nel referendum del 2 giugno 1946, parla ancora alle generazioni di oggi.
La foto-icona di Anna, scattata da Federico Patellani e conservata oggi al Museo della Fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo, è l’immagine della gioventù e della speranza di un Paese che guarda avanti dopo il fascismo e la guerra. Così come nel dopoguerra, anche oggi, dopo un anno e mezzo di pandemia, abbiamo bisogno di fiducia e di immaginare il domani.
Oltre al volto di Anna Iberti, sul murale sono ritratte le staffette partigiane e i bambini: simbolo del legame indissolubile tra presente e futuro. Si nota anche una scarpetta rossa, simbolo della lotta alla violenza contro le donne. La scelta di una così forte componente femminile nell’opera non è casuale. Ce lo spiega Walter Contipelli, in arte Wally, del collettivo artistico Orticanoodles: “È un murale che celebra le donne, perché sono state loro le vere protagoniste della nascita della Repubblica”.
L’opera, di 200 metri quadri, è stata finanziata dalla cooperativa Seao e realizzata dagli Orticanoodles e fa parte del progetto Or.Me. – Ortica Memoria, patrocinato dal Comune di Milano, che punta a trasformare il quartiere Ortica in un museo a cielo aperto. Un percorso artistico dedicato alla Milano del Novecento, toccandone la storia, i protagonisti, le donne simbolo, la Resistenza, l’industrializzazione, l’arte, la musica, il design, la moda, lo sport. Un’iniziativa di arte partecipata che, insieme al collettivo artistico degli Orticanoodles, coinvolge associazioni, studenti e residenti.
Presenti all’inaugurazione le autorità cittadine – tra cui il sindaco, Giuseppe Sala, e la vice, Anna Scavuzzo – e le associazioni. Anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, colpito dal progetto, ha voluto mandare un suo messaggio, ricordando il valore della Memoria per le nuove generazioni.