Anche la scuola dice “basta” alla violenza contro le donne e nella Giornata voluta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare su questo tema, gli studenti dedicano un’opera. Siamo all’istituto tecnico e professionale Galilei-Luxemburg di Milano.
Un gruppo di studenti di Grafica, in collaborazione con la galleria Art Mall di via Torino, ha creato un’installazione con duecento scatole di assorbenti e decine di scarpette rosse. Oggetti, e simboli, di un’intimità femminile, troppo spesso violata e abusata. Uniti, formano un grande cuore rosso.
Il rosso è il colore scelto per questa giornata ed è rappresentato attraverso diversi simboli, come le scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze e nei luoghi pubblici di tutto il mondo, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio.
Anche il cuore realizzato dagli studenti del Galilei-Luxemburg di Milano è rosso. E ci rivela la sua doppia faccia. Rosso come l’amore, certo. Ma anche come il sangue, quello che versano le donne vittime di violenza. Al centro la scritta “fragile” riassume il messaggio più importante: l’amore deve prendersi cura e non uccidere.
Ma com’è nata l’idea? “A monte c’è stata una discussione sui tabù legati al corpo femminile. Poi, nell’atrio della scuola, l’esposizione di una gigantografia realizzata dalle Compagnie Malviste di Selinunte (associazione che diffonde pratiche di teatro sociale con l’obiettivo di sensibilizzare alla coesione e la mobilitazione sociale, ndr). Il tema era quello della violenza sulle donne anziane, un fenomeno in aumento che spesso si consuma nell’indifferenza”, racconta la preside dell’istituto, Anna Borando. Alla base di questo progetto c’è “impegno e passione, ma soprattutto la voglia di esserci e dire la propria”. Perché i ragazzi “sanno che c’è un virus che non cessa di agire, ed è questo: il silenzio. Il silenzio su un fenomeno sociale terribile, quello della violenza di genere”.
Ad accompagnare questa storia, una lettera firmata dagli studenti di Grafica del Galilei-Luxemburg di varie classi, che volentieri pubblichiamo:
“Il 25 Novembre è una data fragile e forte, come l’essere umano, come le donne. Un giorno rosso come l’amore e come il sangue versato da alcune donne. Ingiustamente, per le violenze subite. Un giorno rosso come il cuore e le scarpe che fanno da simbolo portante di questa giornata, in particolare sono il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. In questo giorno si vuole ricordare e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fragile argomento.
Vogliamo fare capire che c’è sempre la speranza, che c’è sempre una porta giusta per aprirla, e solitamente la chiave è racchiusa in un’unione di positività cioè di amore, quello vero, quello sano, di passione, gentilezza, empatia, sensibilità ma soprattutto rispetto. Una volta trovata la chiave giusta, quella che gira la maniglia, si apre un mondo di intimità e serenità, un mondo fatto di pensieri e sentimenti puri e sinceri. La porta insegna anche a non fermarsi davanti alle apparenze, davanti a un corpo, davanti alla sessualità, oltre a questo c’è un mondo puro e indistinto che concede un equilibrio cordiale tra due individui.
L’11,3% delle donne italiane dai 16 ai 70 anni subisce violenza fisica, psicologica o sessuale, numeri che lasciano sconcertati, ci sentiamo deboli davanti a questi numeri, ma é da questa debolezza che dobbiamo tirare fuori la forza per far si che tutto ciò cessi di esistere, tutto ciò speriamo che un giorno sia solo uno spiacevole ricordo.
Noi con la nostra scuola, l’Istituto tecnico professionale Galilei – Luxemburg, abbiamo deciso di sensibilizzare questa giornata e le donne con un’installazione artistica realizzata grazie alla donazione di assorbenti da parte dell’azienda Essity (donazione promossa da Diana De Marchi, presidente Commissione pari opportunità del Comune di Milano): quest’opera vuole rappresentare la fragilità delle donne che subiscono qualsiasi tipo di violenza.
Soprattutto in questo periodo delicato per via del Covid-19, non ci siamo voluti tirare in dietro, nonostante una pandemia vogliamo contribuire con un piccolo ma grande gesto e siamo grati che la scuola ci abbia dato questa opportunità. Per realizzare questo progetto siamo stati affiancati a un eccellente artista Simone Volpin (della galleria d’arte Art mall di Milano) che ci ha aiutati a rendere concreto il concetto che volevamo esprimere e per questo siamo grati“.
Andrea Migliavacca, Samuele Oriolo, Francesca Lanzillotta e Amanda Orsi, Marta Rinaldi e Pamela Julia Dos Santos Silva