“Di fronte a una pandemia, per me, protestare non ha senso. Bisogna rispettare le regole, anche se non condivise e reinventarsi con la mente positiva e proattiva”. Clarissa Barcovich, titolare della trattoria “La rava e la fava” di Milano, non nasconde la paura, ma dice no alle manifestazioni di piazza annunciate dai ristoratori lombardi per protestare contro le recenti misure anti Covid.
Da stanotte in Lombardia scatta il coprifuoco, ma Barcovich ha deciso di non aderire alla disobbedienza organizzata da un gruppo di ristoratori che dalle 23 si ritroveranno sotto il palazzo della Regione per manifestare la loro rabbia.
In questi giorni, con il ritorno di tanti lavoratori allo smartworking in seguito a una nuova ondata di contagi, la trattoria – una delle più affollate di Milano all’ora di pranzo – si è svuotata. “Le prenotazioni sono crollate del 70 per cento. La gente ha paura”.
Ma Barcovich non si è persa d’animo e si è inventata un modo per sopravvivere adattando l’offerta ai nuovi orari imposti dal coronavirus. E lancia una sfida ai milanesi: “Dite addio all’aperitivo, vi faccio scoprire la merenda sinoira, un pasto frugale della tradizione piemontese che un tempo i contadini consumavano nei campi dopo le ore di lavoro. Il simbolo di un’antica convivialità che oggi vogliamo riadattare in questo strano tempo sospeso di convivenza con il coronavirus”.
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