“Su e giù con l’Apecar, la vita è tutta qua”. Così cantano i Mercanti di liquore, così ha reinventato l’edicola l’imprenditore milanese, Andrea Carbini. Si chiama Quisco ed è un furgoncino che si sposta per la città carico di quotidiani, riviste e libri. Un’edicola mobile che supporta quelle fissa, che fa da quartier generale: oltre a svolgere le sue tradizionali mansioni, fa da magazzino, centro di raccolta dei prodotti, luogo per l’allestimento e il rifornimento dell’Apecar.
“L’idea è nata studiando la legislazione a riguardo e intuendo lo spazio che si apriva con una licenza ‘ambulante'”, spiega Andrea Carbini. Hanno pensato alla storia dei giornalai: “In origine, soprattutto in Romagna, le edicole erano carretti ambulanti che giravano per le strade. Abbiamo recuperato questa idea, perché ci è sembrato un ricorso storico molto adatto alla contemporaneità”.
Il progetto è stato lanciato in forma sperimentale a dicembre. Ma durante il lockdown ha rivelato tutta la potenza di questo servizio. “Le persone aspettavano l’edicola mobile. Dai balconi e dalle finestre spiavano l’arrivo e scendevano quando ci fermavamo”. Durante l’emergenza, l’Ape rappresentava “un punto di contatto con il mondo che non passasse necessariamente dal digitale. Giornali e riviste rappresentano informazione, approfondimento, ma anche intrattenimento. Ci ringraziavano”. E così, “abbiamo percepito l’importanza del servizio che offriamo.
Una scelta in controtendenza in questi anni in cui i giornali vendono sempre meno copie. Ma in realtà, spiega, anche se in misura minore rispetto a una volta, “c’è ancora richiesta di carta stampata. Non è giusto lasciare scoperti interi quartieri, va modulata diversamente l’offerta e la flessibilità dell’edicola mobile lo consente.” E cosa leggevano i milanesi in quarantena? “Oltre all’informazione, cercavano intrattenimento. Molta enigmistica, riviste di arredamento, cucina, hobby. Soprattutto molti articoli e libri per bambini. E poi abbiamo notato anche un’interessante richiesta di riviste di approfondimento e libri allegati”. Mentre ora vanno forte le riviste “come Vogue o Vanity Fair, perché hanno prodotto numeri da collezione e iconici sul periodo epocale che viviamo”.
L’edicola Quisco punta a coprire tutte quelle zone in cui ormai, complice la crisi della carta stampata, hanno visto chiudere tutte le proprie edicole tradizionali. Si muove su una linea fissa, con delle fermate, come una metropolitana. In ogni tappa si ferma circa per due ore, il tempo necessario per servire i clienti, ormai fidelizzati e che aspettano l’Ape con regolarità. Anche se durante il lockdown hanno sperimentato qualche nuova fermata. “Stiamo cercando il percorso ottimale. Ci siamo resi conto che c’è molto spazio da coprire e occorrono più linee”.
Alla loro pagina Facebook potrete trovare più informazioni su quali sono le fermate in programma
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