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Calvairate dichiara guerra agli Squadrati: “Ci avete dimenticato nella mappa semiotica di Milano”. E gli abitanti si dichiarano quartiere autonomo

Mai offesa fu più grande. Il quadrato semiotico degli Squadrati (società che rende pop le ricerche di mercato) sui quartieri di Milano ha scatenato l’ira della Loggia di Calvairate, la social street del quartiere milanese Calvairate, escluso dallo schema dedicato proprio alle zone di Milano.

Un affronto che non poteva essere tollerato. Così, la Loggia di Calvairate ha dispiegato le sue milizie e ha dichiarato la sua autonomia. Ha deciso di disegnare il proprio schema e di mandarlo al team di semiotici.

Alle quattro estremità di ogni spazio ci sono “progressisti”, “eco-radical”, “precari”, “upper class”. Negli assi centrali, opposti l’uno all’altro, si trovano a sinistra “Aler” (azienda regionale di edilizia pubblica a Milano) e a destra “speculazione edilizia”. Sotto “restanza” e sopra “gentrificazione”.

In mezzo, più in una direzione o nell’altra, ci sono alcune vie del quartiere: piazzale Martini, Monte velino, Insubria, via Ennio. E poi le “risse in Ciceri Visconti”, Macao, “parcheggi maledetti”, “Tertulliano autonoma”. Un quadrato autoironico e con l’orgoglio del quartiere della periferia sud-est di Milano. Una periferia a venti minuti a piedi dal centro e con grandi contraddizioni. Ma anche un carattere deciso e un forte senso di comunità. Tanto da avere una social street molto attiva, con una sua radio e che, prima del coronavirus, organizzava anche “Calva aperitivi” e i karaoke della Loggia, i “Calvaoke”. Un quartiere che sempre di più, in questi anni, ha visto nascere e crescere – e purtroppo a volte morire o migrare – realtà culturali, spesso gestite da giovani. Si pensi ai laboratori affiliati al progetto Artepassante. O al riutilizzo delle palazzine Liberty dell’ex Macello da artigiani e dalla ciclofficina, ormai però svuotate per volere di Sogemi, ex proprietario degli spazi, che aveva deciso di metterle a reddito e venderle. Ad oggi sono vuote, passate in mano al Comune e in attesa di una riqualificazione.

Ma questo è un quartiere che non si arrende. E questa volta, l’orgoglio dei residenti l’ha avuta vinta: gli Squadrati hanno chiesto scusa e hanno inserito Calvairate nel quadrato semiotico. Non solo, sul loro Facebook, hanno pubblicato anche lo schema disegnato dalla Loggia.

Ma questo non ha placato gli animi. Perché gli Squadrati hanno collocato Calvairate tra i “quartieri borgo”, inquadrandolo come non attrattivo e con forte senso di comunità. Un altro affronto che non è passato inosservato. Come commenta su Facebook un abitante di Calvairate: “La collocazione nel vostro disegno è pessima e non risponde a verità. Vi ospitiamo a Calva per mostrarvi la realtà e ricevere le vostre scuse ufficiali”.

Rincara la dose Annalisa Turroni, amministratrice della pagina Facebook della Loggia di Calvairate, a cui abbiamo chiesto un commento e se il posto che ha assegnato loro il team di semiotici li soddisfa. “Assolutamente no. Non ci stiamo. Ed è per questo che le milizie della Loggia sono state dispiegate. Noi siamo ‘non attrattivi’, ma solo per coloro che credono alla bellezza ordinaria. E fieri di esserlo, dunque. E rivendichiamo il nostro malessere, ma siamo ‘community’ molto più di altri”. Quindi la guerra è ancora in corso e fa sapere che gli Squadrati non sono stati perdonati “per quella collocazione. Ed è per questo che abbiamo dovuto rispondere al fuoco con la nostra dichiarazione di indipendenza ontologica”.

Ma il team difende la sua scelta. Calvairate “è un quartiere che, pur essendo meno frequentato dai non-residenti, rispetto ai gettonatissimi Navigli, Garibaldi, Porta Venezia, vanta un forte senso di appartenenza tra gli abitanti. Ecco perché è un ‘borgo’ e non un ‘dormitorio’ “, spiega Daniele Dodaro, semiotico e ricercatore di mercato degli Squadrati. Per questo hanno collocato la zona in quel punto del diagramma. E assicura che sono stati nel quartiere. Un passaggio necessario, dicono, per poter creare il quadrato semiotico.

Alla dichiarazione di guerra della Loggia rispondono: “Indubbiamente i quartieri ‘community’ sono quelli più a rischio gentrificazione perché, pur avendo una bella coesione sociale interna, sono così attrattivi per tutta Milano da diventare il teatro della vita notturna e dello shopping. A me non piacerebbe che Calvairate si gentrificasse ancora di più di quanto già non sia successo” per alcune vie. Fa qui l’esempio di via Ennio. “Forse ai membri del gruppo online più giovani piacerebbe” che questo avvenisse. “Ma siamo sicuri che piacerebbe anche agli abitanti della Calvairate storica e popolare?”.

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