Oggi a Litchfield ci è arrivata una bellissima lettera. Un augurio speciale e carico d’amore da parte di una nipote a un nonno, che oggi avrebbe compiuto cento anni. A scriverla è Alessia Laberinto, milanese di 32 anni, educatrice alle scuole elementari e alle medie. In questo scritto, che vi riproponiamo per intero, racconta il legame con suo nonno, anche attraverso quei piccoli episodi di vita quotidiana che sono il carburante che rende speciale un rapporto. Proprio oggi Alessia avrebbe voluto compiere un gesto significativo per suo nonno, ma il lockdown e l’impossibilità di uscire dalla regione glielo hanno impedito. Ce lo racconta in questa lettera.
MOMENTI CON E IN RICORDO DI UN NONNO SPECIALE
TEDALDO COSTI (ALL’ANAGRAFE) CONOSCIUTO DA TUTTI COME TEBALDO
Castelnovo ne’ monti – giugno 1993
“Nonno, nonno, non riesco a dormire!” queste erano la parole che sussurravo all’orecchio di mio nonno all’una di notte quando non riuscivo ad addormentarmi, era l’estate del 1993. Lui apriva i suoi occhi assonnati e mi rispondeva: “Salta su!” Lo scavalcavo per sdraiarmi tra lui e la nonna nel lettone, dalle fessure della tapparella intravedevo la luce della luna, sentivo in lontananza i cani abbaiare nelle campagne circostanti. Gli stringevo la mano e mi sentivo bene, al sicuro. Ma come diceva il nonno Tebaldo “l’Alessia è una bambina delicata” e infatti, non riuscivo a prender sonno neanche con i nonni accanto a me. Lo scuotevo ancora, mio nonno si svegliava e accendeva l’abat jour. Mi conosceva troppo bene, io correvo in cucina a prendere le carte e giocavamo a “Scala quaranta” fino a quando non crollavo dalla stanchezza.
Milano – marzo 2020
“Teo, facciamo una partita a ‘Scala’?”, chiedo a mio marito durante una domenica di marzo. Prendo tra le mani le carte consumate: è la “prima” volta. Riconosco quella sensazione tattile: sento gli occhi bagnati, Teo mi sorride. Mio nonno Tebaldo è mancato il 22 dicembre scorso e oltre ad avermi insegnato tanto sulla vita, sull’onestà e sulla libertà, mi ha reso una campionessa di “Scala quaranta”, gioco da quando avevo cinque anni e anche il mio maritino nerd non riesce a battermi MAI!
Milano – 16 maggio 2020
Oggi saremmo dovuti essere tutti a Castelnovo per esaudire il desiderio del nonno. Per il suo centesimo compleanno, avremmo voluto accontentarlo. Invece, siamo nelle nostre case a Milano, desiderosi che tutto finisca al più presto, così, finalmente, potremo “liberare il nonno nel vento” sulle pendici del piccolo monte Castelletto, dove lui avrebbe voluto tornare per sempre. Sappiamo che non sarà il giorno del suo centesimo compleanno ma presto, il prima possibile.
Nell’attesa di poterti accontentare caro e dolce nonno, oggi scrivo “100”, perché il legame insolito che lega un nonno ad una nipote per noi durerà anche oltre la vita. Cosa sarà mai portarti dentro per sempre?
100
Oggi ne avreste spente 100, tra 100 baci e 100 sorrisi,
nel mezzo di 100 persone a te care, tra i 100 grazie e i 100 auguri;
tra le tue 100 rughe e i tuoi 100 e più capelli bianchi.
Quei 100 milioni di passi percorsi tra 100 paesi e 100 colli,
tra 100 parenti e amici.
Tra 100mila tortelli e altrettante polente nel tegame di rame,
tra le tue 100 riparazioni e i 100 chili di noci, troviamo 100mila
bellissimi ricordi.
Oggi sarebbero stati 100 i 16 maggio dal 1920, tra 100 battiti,
100 gioie e 100 emozioni felici…
Guardando le tue 100 fotografie, penso che comunque le tue
100 carezze, i tuoi 100 abbracci e altri 100 non mi sarebbero bastati mai!
TANTI AUGURI SUPERNONNO TED!
MI MANCHI TANTO
TI VOGLIO BENE
“la tua bimba” Alessia
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