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Festeggiamo il 1 maggio con un murale degli Orticanoodles. L’omaggio della street art ai lavoratori

Oggi è il 1 maggio, la festa dei lavoratori, e lo celebreremo all’insegna dell’arte. Protagonisti, ancora una volta, gli street artist Orticanoodles.

In via Ortica, nell’omonimo quartiere milanese, c’è un enorme murale lungo 60 metri, dedicato al lavoro. Un’opera del progetto Or.Me. – Ortica Memoria, che vuole trasformare il quartiere dell’Ortica in un museo a cielo aperto attraverso 20 murales, che parlano della Milano del Novecento, toccandone la storia, i protagonisti, le donne simbolo, la Resistenza, l’industrializzazione, l’arte, la musica, il design, la moda, lo sport. Un’iniziativa di arte partecipata, patrocinata dal Comune e che, insieme al collettivo artistico degli Orticanoodles, coinvolge associazioni, studenti e residenti.

“Milano è la città del lavoro e la culla del movimento dei lavoratori. Qui nel 1891 nasceva la più antica Camera del lavoro d’Italia, con lo scopo di combattere lo sfruttamento e la disoccupazione e nel 1906 veniva fondata la Confederazione generale del lavoro, il primo sindacato generale”, spiegano.

E così questo murale è un tributo “alla città operosa e solidale. Racconta le battaglie dei lavoratori milanesi per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, per la garanzia del diritto alla salute fisica e ambientale, per il conseguimento delle libertà sindacali nei luoghi di lavoro”.

E ricorda “le lotte delle lavoratrici per una società più equa e democratica, per la condivisione della cura dei figli, per i servizi sociali, per il diritto alla maternità e alla paternità, per le pari opportunità in tutti i campi della vita, per il raggiungimento della piena occupazione femminile e della parità salariale”.

Gli street artist, hanno realizzato l’opera con l’aiuto degli studenti dell’istituto professionale alberghiero Vespucci, di via Valvassori Peroni. E il referente del progetto era la Cgil di Sesto San Giovanni, che ha aiutato gli artisti fornendo loro delle foto storiche per la scelta dei soggetti.

“Una signora è venuta a vedere il murale e si è riconosciuta in una delle figure che abbiamo dipinto”, racconta Walter Contipelli, in arte Wally, degli Orticanoodles.

Ritratta in quest’opera c’è anche Teresa Noce, un simbolo di tutti i valori del movimento dei lavoratori: “Fu una partigiana, una madre costituente, una sindacalista – segretaria generale dei tessili – e la parlamentare a cui dobbiamo la legge sulla maternità”.

Teresa Noce

E come quasi tutti i murales di Ortica Memoria, anche questo contiene immagini che uniscono la storia dell’Italia del ‘900 con quella del quartiere e l’identità locale. E così spunta un camion della Lambretta, che proprio a Rubattino aveva la sede.

Tra le altre fabbriche che erano presenti in questa zona ricordiamo la Richard Ginori, l’Innse, le Tre Marie. Tutte realtà ormai scomparse di cui rimangono solo “grigi capannoni disabitati che testimoniano come l’Ortica sia un quartiere orfano di ciò che per tutto il Novecento lo ha caratterizzato”.  

Questo Murale poi si intreccia con quello dedicato alla cooperazione e con quelli in omaggio alla Resistenza, “nelle cui fila militarono molti lavoratori e lavoratrici milanesi legati dal medesimo obiettivo di sconfiggere il fascismo e conquistare la pace e la democrazia”.

orangeisthenewmilanoteam

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  • Ciao! Da diversi anni conosco i murales nel quartiere Ortica sia quegli all'interno di questo articolo ma anche gli altri presenti nel quartiere ed in altre zone della città. Credo che questa tipologia di murales dovrebbero essere sempre più presenti nei quartieri periferici della città.

    • Ciao Gianluca, benvenuto sul nostro blog! Siamo d'accordo con te. Per fortuna, negli ultimi anni, le grandi (o meno grandi) opere di street art nelle varie zone di Milano si sono moltiplicate, anche nelle periferie, dove spesso sono associate a interventi di riqualificazione urbana. Speriamo che si vada avanti così!

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