Edward Hopper ha dipinto la poetica della solitudine e, a guardarla oggi, alla quarta settimana di isolamento, sembra non essere mai stata così attuale. Nei suoi dipinti ritrae uomini, più spesso donne, soli e inanimati dentro a uno spazio vuoto. In un tempo sospeso. Immagini di un lockdown ante litteram. Ci avevate mai pensato?
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♬ To Die For – Sam Smith
A condurci in questo viaggio ideale attraverso l’arte e i sentimenti è un video di Giulia Giaume, in arte Juliathejournalist. La sua missione è diffondere cultura in quindici secondi. Tanto durano le clip su TikTok, il nuovo social nato per dare libera espressione alla propria immaginazione in modo creativo e divertente attraverso brevi video.
In questi lunghi giorni di isolamento a casa, Giulia, che ha 26 anni e sta studiando per diventare giornalista, ha deciso di mettere a frutto questo tempo e ha aperto un profilo su TikTok.
Il suo format consiste nel creare video, che durano solo una manciata di secondi, per parlare di cultura in modo divertente. “Voglio sperimentare un nuovo modo di comunicare la letteratura, l’arte e il giornalismo, a chi solitamente non cerca la terza pagina”. A ispirarla, dice, è Dave Jorgenson del Washington Post, il giornalista più divertente di TikTok, secondo la rete.
“Sono sicura che TikTok sia pronto per la cultura”, sostiene Giulia, che lancia anche una sfida. “Voglio vedere se riesco a fare ridere comunicando piccole cose di valore”. L’idea alla base dei suoi video (che si trovano anche sul suo account Instagram) è quella di scomporre la letteratura, l’arte e il giornalismo in piccoli equivoci. Come Dave Jorgenson, che “mostra quello che c’è dietro le quinte di un giornale prestigioso, senza tirarsela”. Sul suo esempio, “voglio rendere il giornalismo più accessibile e smontare i pregiudizi che stanno dietro l’accusa di essere una ‘casta’ lontana dalla realtà e incapace di parlare agli adolescenti”. Per farlo, ha realizzato un video che si intitola: “Cose che, da giornalista, mi dicono sempre”.
@giuliathejournalist Non metto a posto da prima della quarantena aiuto ##fyp ##journalist ##quarantena ##corona am i right @washingtonpost
♬ Delfino Plaza but progressive bass boost – .hacky
Sono ancora pochi i giornalisti italiani che hanno un profilo su TikTok. Il motivo? “I miei colleghi snobbano questo social catalogandolo come ‘social dei balletti’, anche quando gli introiti pubblicitari dicono tutt’altro”.
Ma su TikTok non ci sono solo giornalisti. “In Italia gli utenti sono creativi e sono sempre più numerosi”. Ci sono comici, come Teresa Mannino, Enrico Brignano, Aldo, Giovanni e Giacomo. O attori di teatro, come Chiara Lipari, “che è pazzesca quando racconta la mitologia”. Giulia si ispira anche a loro. “Con i miei video spero di fare la stessa cosa, ma con la cultura. Vorrei riportare alla mente nozioni che magari abbiamo studiato a scuola e che ci fanno sentire ancora parte di una più grande umanità”. Come nel video dedicato a Edward Hopper. “La solitudine della propria casa, soprattutto ora, può farci sentire alienati, ma non deve per forza farci sentire soli”.
Edward Hopper ha dipinto la poetica della solitudine e, a guardarla oggi, alla quarta settimana di isolamento, sembra non essere mai stata così attuale. Nei suoi dipinti ritrae uomini, più spesso donne, soli e inanimati dentro a uno spazio vuoto. In un tempo sospeso. Immagini di un lockdown ante litteram. Ci avevate mai pensato?
A condurci in questo viaggio ideale attraverso l’arte e i sentimenti è un video di Giulia Giaume, in arte Juliathejournalist. La sua missione è diffondere cultura in quindici secondi. Tanto durano le clip su TikTok, il nuovo social nato per dare libera espressione alla propria immaginazione in modo creativo e divertente attraverso brevi video.
In questi lunghi giorni di isolamento a casa, Giulia, che ha 26 anni e sta studiando per diventare giornalista, ha deciso di mettere a frutto questo tempo e ha aperto un profilo su TikTok.
Il suo format consiste nel creare video, che durano solo una manciata di secondi, per parlare di cultura in modo divertente. “Voglio sperimentare un nuovo modo di comunicare la letteratura, l’arte e il giornalismo, a chi solitamente non cerca la terza pagina”. A ispirarla, dice, è Dave Jorgenson del Washington Post, il giornalista più divertente di TikTok, secondo la rete.
“Sono sicura che TikTok sia pronto per la cultura”, sostiene Giulia, che lancia anche una sfida. “Voglio vedere se riesco a fare ridere comunicando piccole cose di valore”. L’idea alla base dei suoi video (che si trovano anche sul suo account Instagram) è quella di scomporre la letteratura, l’arte e il giornalismo in piccoli equivoci. Come Dave Jorgenson, che “mostra quello che c’è dietro le quinte di un giornale prestigioso, senza tirarsela”. Sul suo esempio, “voglio rendere il giornalismo più accessibile e smontare i pregiudizi che stanno dietro l’accusa di essere una ‘casta’ lontana dalla realtà e incapace di parlare agli adolescenti”. Per farlo, ha realizzato un video che si intitola: “Cose che, da giornalista, mi dicono sempre”.
Sono ancora pochi i giornalisti italiani che hanno un profilo su TikTok. Il motivo? “I miei colleghi snobbano questo social catalogandolo come ‘social dei balletti’, anche quando gli introiti pubblicitari dicono tutt’altro”.
Ma su TikTok non ci sono solo giornalisti. “In Italia gli utenti sono creativi e sono sempre più numerosi”. Ci sono comici, come Teresa Mannino, Enrico Brignano, Aldo, Giovanni e Giacomo. O attori di teatro, come Chiara Lipari, “che è pazzesca quando racconta la mitologia”. Giulia si ispira anche a loro. “Con i miei video spero di fare la stessa cosa, ma con la cultura. Vorrei riportare alla mente nozioni che magari abbiamo studiato a scuola e che ci fanno sentire ancora parte di una più grande umanità”. Come nel video dedicato a Edward Hopper. “La solitudine della propria casa, soprattutto ora, può farci sentire alienati, ma non deve per forza farci sentire soli”.
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