Oggi abbiamo scelto una ricetta semplice, ma con un messaggio importante: il cibo non si spreca. Per questo l’abbiamo chiamata “cous cous del riciclo”.
Perché è importante non sprecare? Per mille motivi. Un dato su tutti: ogni famiglia italiana getta nella spazzatura prodotti alimentari per un valore di 4,91 euro a settimana (che, sommati insieme, portano a uno spreco di circa 6,5 miliardi), secondo il Rapporto 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg).
Ma oggi abbiamo un motivo in più per non sprecare: se in questi giorni riusciamo a non uscire di casa, diamo una mano a fermare il contagio. E allora, aprite il frigo e provate a vedere cosa trovate.
Io ho trovato due zucchine, un peperone e un po’ di pollo allo zenzero avanzato dai giorni scorsi. E mi sono messa a cucinare.
La curiosità – Il cous cous ha una storia millenaria. Si narra che re Salomone, innamorato non corrisposto della regina di Saba, sia stato guarito dal mal d’amore proprio da un piatto di cous cous. Leggenda a parte, il cous cous è considerato da sempre un simbolo di pace e integrazione. Originario del Maghreb e alimento simbolo della cucina nordafricana, ovunque è arrivato, per scambi commerciali o flussi migratori, si è sempre sposato con le tradizioni alimentari preesistenti. Il cous cous vanta una storia importante anche nel nostro Paese: in Sicilia, in particolare, dove è considerato un prodotto agroalimentare tradizionale. Tanto che a Trapani è presente in numerose ricette tipiche: un retaggio della dominazione araba.
Ingredienti:
2 zucchine
1 peperone
cous cous
carne (o pesce) avanzata
qualche foglia di menta fresca
una manciata di anacardi (o pistacchi)
paprika dolce
sale, pepe e olio
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