Domenica, orario di pranzo.
Nessuno in giro. “Autostrade” deserte, cantava Venditti. La fermata della 66, giù in strada, somiglia più a una di quelle cabina vuote sulla spiaggia in inverno che al solito rifugio di lavoratori e famiglie.
Solo che a Milano non c’è il mare, è domenica da una settimana e non torna più nessuno a casa.
Ma lui canta. E in qualche modo ci ricorda che è domenica per davvero. Un giorno di festa, un giorno speciale.
E intanto pensi al mondo, ormai, per te così lontano
Eccolo lì, il vicino che non conosci. Solo, sopra al tetto, suona la sua chitarra e canta al vento.
E così, e così, e così
io resto qui
a darle i miei pensieri
a darle quel che ieri
avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi
al vento avrebbe detto sì
E poco importa se il suo pubblico, oggi, siamo noi: uno sparuto gruppetto di timidi che si affacciano alla finestra facendo finta di annaffiare i fori o di guardare giù.
Come se, in questi giorni tutti uguali, stesse davvero succedendo qualcosa.
L’ha ripubblicato su Appunti di un Vecchio Agnostico.
Grazie!